Sono un po' titubante ma se c'è ancora un posto libero avrei deciso di partecipare.

Alex87 ha detto

Fob92 ha detto
Sono un po' titubante ma se c'è ancora un posto libero avrei deciso di partecipare.

welcome 

scegli nome e tutto, entri in gioco da domani dopo l'aggiornamento

Cosa vuol dire "e tutto"? Devo scegliere nome, logo...e poi? Tra l'altro posso avere un Vademecum di Major? Perché il regolamento l'ho letto ma magari ci sono state delle integrazioni fatte in corsa che mi sono perso.

E c'è qualcuno che mi brieffa sulle scommesse?

È con mio immenso piacere che sono qui a presentarvi la Alisporche Records!

Nome: Alisporche Records
Presidente: Fob92
Tipologia: etichetta discografica indipendente
Collaboratori: nessuno
Values and Strategy: mettere sotto contratto cantanti per cui l'etichetta nutre profonda stima; sperimentare nuovi modus operandi nel mercato; mettere in circolazione (su RH) nuova musica; divertirsi.
Obiettivo: uscire dal mercato (verosimilmente a ottobre) con un budget più alto di quello iniziale dopo aver realizzato una vincente promozione per uno/due artisti.

Inoltre:

QUESTION TIME #1

(piccola premessa: scopo di un'etichetta discografica indipendente è anche quello di provare a modificare le leggi del mercato per scongiurare il pericolo che i pesci grossi divorino quelli piccoli. Pertanto, vi invito a cominciare a far l'abitudine a questi Question Time, che ci terranno compagnia nelle settimane in cui sarò tra voi. In questi momenti farò delle vere e proprie interrogazioni con le quali spero di sensibilizzare gli addetti ai lavori e di arrivare, dunque, a una modifica delle regole del gioco).

Preso visione dell'articolo al post 48/128482 numero 942 in cui si dichiara che "lo staff delle Major avrà lo stesso potere legale del presidente. Per intenderci, potrà scommettere sulla Fimi, partecipare ad aste ecc." si richiede che le case discografiche che vantano uno o più collaboratori si vedano imposta una tassa proporzionale al numero dei membri presenti nello staff.
Obiettivi di questa proposta sono quello di rendere più equo il mercato e, soprattutto, quello di prendere le distanze da una concezione "jovanottiana" del lavoro secondo cui i collaboratori non meriterebbero uno stipendio.