Annalisa - Splende - Recensione di Ouroboros88

Apro questa recensione con "Il viandante sul mare di nebbia" di Caspar David Friedrich che tutti voi avete incontrato nei vostri percorsi formativi come uno dei quadri emblematici del romanticismo nella sua chiave  tedesca, assieme al concetto di "Sturm und Drang" (Tempesta e Impeto) e a quello di "Unheimlich" (non essere a casa, letteralmente, e quindi la ricerca di una casa in senso metaforico).

Ed è il romanticismo tedesco (quello meditativo ma intriso di una forza tutta interiore) che scorre nella penna di Annalisa (che firma tutte le canzoni tranne Sento Solo Il Presente e Una Finestra Tra Le Stelle ad opera di Francesco Silvestre, e compone anche Splende e Un Bacio Prima Di Morire) di cui si sente l'impeto e la consapevolezza di farsi male ma anche titanicamente resistere in Vincerò, una ballad sostenuta in cui la cantante intona con potenza e nitidezza:

"ora tocco il fondo e poi torno a casa, brillerò, troverò uno spazio per me, voglio farmi male, resistere, cambierò, sceglierò uno spazio per me, dove posso urlare vincere".

Momento emozionante a livello personale per il bridge:

Ogni vita vissuta vale, ogni giorno che nasce è un bene, da ogni ferita rientra la luce, ti risvegli e non fa più male, ed è il segno che puoi cambiare, rinascere per vincere"

La title track Splende rieccheggia dei lavori passati di Annalisa, quelli prima del successo post-apparizione televisiva che ha fatto da netto spartiacque in termini di generi di riferimento: si sentono echi delle immagini precise di Solo ("raccoglierò i diecimila pezzi rotti" o ancora "il sole splende ma oggi non mi prende") e delle sonorità dei LeNoire (i "m-m-m"), anche se la produzione di Silvestre la rende più appetibile al grande pubblico rispetto ai sopracitati prodotti.

E la voce di Annalisa è al massimo della sua forma in tutto il cd, tra acuti, falsetti, colori e sfumature, specie nella power ballad Un bacio prima di morire in cui si citano immagini paradisiache assieme a quelle infernali per descrivere un addio tormentato ma ancora in fieri:

"Un bacio prima di morire tra le tue braccia, senza combattere l'ultimo angelo; l'istante prima di finire nel tuo inferno, abbandonandosi all'ultimo spasimo"

L'Ultimo Addio la conosciamo da settembre, e sembra una sorta di razionalizzazione dell'addio di cui sopra, in cui la memoria va a ripescare i momenti topici della relazione amorosa ("facevi Elvis io ridevo senza un perché; i treni persi il lunedì, le notti di Amsterdam"). Il ritornello finale alzato di una tonalità fa un po' canzone da finale X Factor UK, ma la canzone meritava nettamente maggiore attenzione di quella che ha avuto. Con questa canzone affiora un quarto trait d'union dell'album che è quello del mare (spesso in chiave energica), poi ripreso dalla hit Sento Solo Il Presente che parla di bolle, baci bagnati ("sento solo le onde mentre sbattono forte") come se in un istante di liberazione, catalizzato dalla presenza di Silvestre, Annalisa senta una risoluzione al sentimento romantico e inquieto. Le immagini più contemporanee sono presenti in Questo Amore ("Questo amore è ruvido asfalto e kilometri di nostalgia, questo amore è un mare cobalto che mi affonda") ma nonostante la performance vocale di Annalisa sia sempre di altissimo livello, non impressiona più di tanto (ed è l'unico brano in cui non è in azione il team Warner Chappell Italiana di Annalisa, Calvetti, Sighieri and co). 

E ora nella tracklist, incastonata come una perla tra gli scogli liguri, il momento di dolcezza autentica del lavoro discografico qui in esame, la sanremese Una Finestra Tra Stelle che nell'economia di questo ascolto rappresenta il punto di mezzo, in cui Annalisa è libera da ogni sua riflessione malinconica e silenziosa ed esplode in immagini coloratissime (anche troppo, per qualcuno). Promuovo questo brano a pieni voti perchè è quello che serve ad Annalisa per far trasparire tutta la sua luminosità interiore (umana e vocale) anche a chi non carpisce il gusto malinconico e meditativo della sua penna in tutte le altre tracce (sensibilità tipica di chi vive in questi posti come la Liguria o Trieste in Friuli, dove hanno dei mari imponenti, spesso minacciosi e delle rocce che proteggono ma confinano).

Niente tranne noi si lascia ascoltare piacevolmente (e Annalisa tira tantissimo sul motore della voce) ma non lascia il segno tra le undici tracce ("l'amore scioglierà ogni debolezza sulla pelle, oppure scivolerà via dalle mie mani, dimmi che non vuoi, niente tranne noi"). E arriviamo alla chiusura della parte inedita dell'album di Annalisa, dove il romanticismo tedesco torna prepotentemente (Annalisa infatti sente proprie al 100% proprio le prime due e le ultime due canzoni dell'album). Citazione colta ed evidentissima in Se Potessi, che vede la partecipazione brillante di Raphael (cantante reggae di Savona) nell'ultima sezione della canzone:

"Il turbamento del cielo ha gli occhi dell'amore, un temporale quando esplode spaventa e commuove"

Il ritornello è testimonianza della sensibilità venata da malinconia della cantautrice e funziona benissimo ("voglio solo volare, provare stupore, morire d'amore, lasciarsi cadere per farsi cullare, i giorni che non tornano sono quelli che poi restano"). Posizione Fetale rappresenta la dichiarazione di intenti di Annalisa, il manifesto poetico del suo movimento artistico, in tutta la sua meditatività ("io vorrei vorrei parlare onestamente, e comunicare veramente" "vorrei invecchiare, finire tutto per ricominciare, come da zero in posizione fetale"). Il verso che mi ha smosso (assieme al pezzo menzionato qui sopra di Vincerò) è stato il seguente, che parla  direttamente al mio modo d'essere e al mio sentirmi un po' unheimlich anche io (e voi ora sapete pezzi della mia storia quindi potete capire):

"Vorrei cantare per l'esigenza di cantare, e viaggiare, avere un posto in cui tornare"

Chiude l'album la cover di Ti Sento, ben fatta, ben cantata, rispettosa ma con le dovute innovazioni.

Nota sugli arrangiamenti: si vede chiaramente l'intento di rendere l'appeal del lavoro più ampio possibile, con la produzione di Kekko che rende tutto commerciale e meno "difficile" (si notano sprazzi interessanti in Splende, in cui si intravede un'elettronica che Annalisa vestirebbe in maniera ideale).

Buon lavoro, autentico nella penna e ampio nel target di riferimento, un passo ben assestato, brava Annalisa, e bravo tutto il team.

Voto: 7,5 perché il 9 lo diamo al prossimo lavoro.

Strada giusta, velocità giusta, Annalì.

ragazzi è stato un parto eh. Anche perchè sto sudando freddo (perchè sono ammalato e perchè Il Volo si sta per abbattere su di noi).

smiley ha detto
Ragazzi a me piacciono molto splende e posizione fetale, ma questa di kekko credo sia più adatta per sanremo  

concordo.

@BB sei contento della recensione? Daiii chiama tutti a leggerla

Bellissimo il booklet (che riporto nelle sue pagine più carine, ringraziando il mitico @JonSnow )

il booklet è coperto da copyright, non si possono postare le immagini (purtroppo)